La Dipendenza Sessuale

Il termine dipendenza è spesso legato, nell’immaginario comune, al gioco, alle sostanze stupefacenti, all’alcool o al cibo, non prendendo in considerazione un'altra manifestazione della personalità dipendente, quella legata alla sfera sessuale, disturbo che, negli ultimi anni, ha visto un notevole e preoccupante aumento di casi.

Come si riconosce?

Quello della dipendenza sessuale è ancora oggi un argomento considerato scomodo da trattare, in quanto va a scontrarsi non solo con una difficoltà diagnostica, ma anche con tutto un insieme di stereotipi sociali che confinano molto spesso la persona in un non riconoscimento o in un mascheramento del proprio problema. Possiamo definire la dipendenza sessuale come un comportamento ripetuto nel tempo che porta l’individuo ad eccedere nella pratica e nella fantasia sessuale,rendendolo incapace di regolare da solo il proprio pattern sessuale e ponendolo spesso in situazioni a rischio.

La dipendenza crea notevoli disagi a più livelli: fisico, sociale, economico, emotivo, cognitivo. L’aspetto dell’atto sessuale, continuato e cercato con insistenza dal dipende, è sicuramente l’aspetto più facilmente visibile in un disturbo non sempre facile da trattare, ciò che viene considerato il motore di tale comportamento, è la capacità che ha l’atto in sé di fronteggiare una crescente ansia, derivante da sentimenti spiacevoli inconsci, ai quali l’individuo non riesce a farvi fronte, Tali sentimenti spiacevoli sono quindi alla base di un’ ossessività rituale che viene sfogata nell’atto sessuale.

L’ossessività di questo disturbo è facilmente riscontrabile nelle continue fantasie del soggetto, il quale spende la maggior parte del suo tempo nel pianificare, pensare, intuire e cercare le opportunità di sfogo sessuale. L’aspetto ossessivo-compulsivo crea molte difficoltà nella diagnosi del disturbo, in quanto il soggetto può per alcuni periodi mostrare una diminuzione dei sui pattern sessuali, fino ad arrivare ad una vera e propria anoressia sessuale, rimanendo comunque legato a continue fantasie sessuali ripetute ed eternamente presenti durante la giornata.

Le continue fantasie spingono l’individuo a cercare ed organizzare durante la giornata l’atto sessuale, compromettendo così la sua vita sociale, affettiva, e cognitiva. Nei continui atti sessuali, l’individuo perde il piacere che sperimentava inizialmente e l’assuefazione all’atto stesso lo porta ad aumentare il numero di rapporti per cercare di ottenere i risultati iniziali.

L’alterata affettività, lo porta ad avere diversi cambiamenti umorali che lo fanno passare da momenti di dispersione, di profonda vergogna, all’isolamento e alla svalutazione. L’aspetto del piacere nella dipendenza rappresenta uno dei nodi centrali di tale disturbo, i dipendenti non ripongono fiducia nella persona, ma nell’atto stesso che procura loro quel piacere prevedibile e ripetibile continuamente ricercato, essi sanno come provare tali sensazioni e in questo modo rivolgersi al sesso per loro è come riottenere controllo e potere, sebbene sia vero anche il contrario, in quanto per sperimentare le sensazioni che desiderano dovranno comunque rivolgersi alle altre persone o a se stessi, e su entrambi sentono di non avere il controllo.

Come in tutte le dipendenze la persona sperimenta il disagio fisico e l’astinenza che influenzano notevolmente i suoi rapporti e la percezione di stesso. L’ aspetto di una sessualità ossessiva e continua, si scontra spesso con un tentativo dei dipendenti di mantenere un’immagine sociale priva di macchie, cercando di conformarsi alla morale comune, può capire infatti che il dipendente non ostenti un comportamento sessuale eccessivo, ad esempio cambiando molti partner, ma che rimanga piuttosto fedele al proprio compagno/a, pur mantenendo un comportamento sessuale alterato ed eccessivo, come ad esempio una continua masturbazione, richieste sessuale eccessive e continue al proprio partner, indugiare nella pornografia e nei servizi di telefonia erotica.

Vita emotiva

Oltre agli aspetti già proposti della personalità del dipendente, possiamo aggiungere che la persona affetta da tale disturbo, sviluppano relazioni che non creano una vicinanza emotiva con l’altro, ma piuttosto isolano l’individuo, l’altro viene sfruttato per raggiungere i propri scopi, il partner può essere può essere quindi vittimizzato attraverso l’uso della forza o sfruttato facendo perno sulla sua sensibilità e sulla propria incapacità di avere relazioni intime , costringendo l’altro a prendersi cura di lui.

La relazione che si stabilisce tende quindi a privare della propria umanità le persone con le quali il dipendente ha rapporti, trasformandole in oggetti. Gli oggetti sessuali sono facili da sfruttare e da manipolare allo scopo di vivere esperienze rischiose che aumentano lo stato di eccitazione; inoltre non disturbano lo stato di trance del dipendente facendo domande.

Griffi-Shelley (1991, pp. 22-26) sottolinea come l'enorme quantità di ossessioni e di fantasie può condurre il dipendente quasi ad uno stato di trance, specialmente in combinazione con i rituali. Grazie allo stato di trance i dipendenti anestetizzano la propria vita emotiva. Alle altre persone possono sembrare molto emotivi, specialmente nelle loro routine di seduzione, ma in realtà i loro sentimenti sono ben seppelliti. L'eliminazione dei propri sentimenti può essere una conseguenza della dipendenza o la complicazione di trascuratezze o di abusi infantili che hanno distorto i loro sentimenti. In ogni caso i dipendenti non provano profonde emozioni, per cui è abbastanza facile per loro oggettificate gli altri.

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Psicologo a Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 17240
Laurea in psicologia clinica e di comunità

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