Secondo il DSM IV, il disturbo ossessivo compulsivo è una sindrome caratterizzata da una eccessiva preoccupazione per l'ordine, perfezionismo ed esigenze di controllo.
Per poter essere diagnosticato, si deve presentare uno di questi comportamenti in maniera continuativa per almeno due settimane:
Il soggetto non ha alcuna consapevolezza del quadro sintomatologico, pertanto manifesta un comportamento altamente egosintonico, e concepisce tali atti come consoni a raggiungere migliori performance. Ciò è la peculiarità che fa distinguere il disturbo ossessivo-compulsivo dalla nevrosi ossessiva compulsiva, dove invece il soggetto è consapevole delle proprie ritualità e le vive come distanti spiacevolmente dal suo Io.
Persone affette da disturbo ossessivo-compulsivo, non potendo reagire consciamente, sono costrette a operare con compensazioni inconsce difensive tipiche dell'Io, tra cui l'annullamento retroattivo, l'intellettualizzazione, l'isolamento affettivo e la formazione reattiva generica.
La sfera dell'affettività e della sessualità sono anch'esse vissute senza tranquillità, ma con disagio e distacco, in modo da avere il controllo anche delle persone con cui si ha un legame. La totale o quasi mancanza di fiducia nell'altro porta ad un importante isolamento, e al concepire qualsiasi relazione come minacciosa, in particolar modo per la propria fragile e precaria autostima.
Secondo le teorie psicoanalitiche, tale disagio deriverebbe da problematiche relazioni primarie d'amore, specie con la madre, vista come troppo rigida e fonte di proibizioni, soprattutto di origine morale. Come conseguenza, il soggetto svilupperebbe un super-io eccessivamente rigido, nei confronti del quale non riesce a distanziarsi in maniera ottimale, come del resto in passato dalle sue relazioni oggettuali.
Tale patologia è trattabile positivamente con la psicoterapia e la consulenza psicologica. Obiettivo dell'analisi sarà quello di instaurare un rapporto di fiducia e di empatia tra il terapeuta e il paziente, in modo che esso possa sentirsi libero di un totale affidamento, superando le resistenze e riuscendo ad abbassare le difese, condizioni essenziali per il processo di guarigione.
Nel percorso di consulenza psicologica, verranno messe in atto strategie cognitive, emotive e comportamentali, per dare la possibilità al paziente di tornare ad essere padrone del suo Io, e a non dipendere da esso, gestendo nello stesso tempo e tenendo sotto controllo stati ansiosi e di panico derivanti dall'abbandono delle difese.
È essenziale intervenire prontamente in caso di disturbo ossessivo-compulsivo, per evitare che si aggravi e si tramuti in patologie più difficili poi da trattare. L'importante è affidarsi a seri professionisti, magari chiedendo una consulenza psicologica a Roma.
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Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
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