Si, è vero, molti dei sintomi legati all'ansia possono farci credere che ci stia per accadere un qualcosa di terribile, ma se vi dicessimo che questo è un normale meccanismo dell'ansia e che anzi tale meccanismo, ovvero quello che deriva dalla risposta del nostro sistema simpatico "combatti o fuggi" è quella che ha aiutato la nostra specie a sopravvivere e ad evolversi nel corso dei secoli? Cosa pensereste?
Sicuramente che abbiamo a che fare con un processo naturale e funzionale alla nostra specie. Allora perchè moltissime persone vanno dallo psicologo a causa di problemi d'ansia?
Benchè l'ansia sia un processo naturale, molte delle soluzioni che adottiamo per gestire l'ansia non sono così funzionali. Questo fa si che un normale processo, può con il tempo divenire qualcosa di ingestibile e sfociare in qualcosa di diverso come le fobie, gli attacchi di panico, i disturbi ossessivo compulsivi, l'iponcondria, etc.
La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi; e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia. -Daniel Defoe
Questo perchè l'ansia ha una sua normale evoluzione che prevede un innesco, uno sviluppo e un'estinzione. Se lasciassimo fluire tale percorso, questa sarebbe gestibile e non creerebbe nessun problema, ma molto spesso non riusciamo a fare ciò e cerchiamo in una delle fasi strategie di uscita che con il tempo risultano deleterie e che possono sfociare in altre patologie. Gestire l'ansia non è facile, anzi è del tutto deleterio. Essendo un processo naturale, l'eccessiva attenzione che mettiamo nella gestione di tale processo fa sì che otteniamo solo l'effetto contrario. Avete mai provato a scendere le scale cercando di mantenere l'equilibrio passo dopo passo? No? Beh, provateci e scoprirete che un comportamento di per sé semplice come scendere le scale può divenire difficoltoso se ci concentriamo troppo su di esso.
Quello che stiamo cercando di spiegarvi è che per controllare l'ansia non dobbiamo controllarla. Un vero paradosso. Quello che dobbiamo fare è lasciarla fluire e far si che questa si estingua da sola. Certo dopo tanti e tanti anni tale processo non sarà facile , ma dobbiamo pensare in questo modo, se inizio a fare attività fisica, i primissimi giorni avrò molte difficoltà nell'arrivare alla fine dell'allenamento, ma dopo qualche settimana sarò in grado di superare lo scoglio iniziale e terminare la mia sessione di allenamento.
Abbiamo detto precedentemente che l'ansia è una risposta combatti o fuggi del sistema simpatico, ma dobbiamo aggiungere altre caratteristiche, alcune delle quali ben conosciute dalla maggior parte delle persone e sicuramente da chi sta leggendo questo articolo. L'ansia è una complessa combinazione di emozioni che vanno dalla paura , alla preoccupazione, accompagnata da sensazioni fisiche come dolori toracici , nause, difficoltà di respirazione, palpitazioni, sudurazione. Può presentarsi come un disturbo a se o essere associata ad altri problemi medici o disturbi psichiatrici.
Le sue componenti sono cognitive (ci si aspetta che qualcosa di terribile stia per accadere, benchè tale pericolo risulta indefinito), somatiche (il corpo attiva una serie di reazioni al pericolo imminente come aumento della pressione del sangue, aumenta il flusso sanguineo verso i muscoli la frequeza cardiaca etc), emotive (l'ansia causa un senso di terrore o panico, nausea e brividi ) e comportamentali ( possiamo avere comportamenti diretti alla fuga o all'evitamento, sia volontari che involontari. Tali comportamenti sono i più frequenti e spesso non adattivi, e con il tempo, in particolar modo quelli di evitamento, divengono sempre più estremi sfociando in vere e proprie patologie).
Per riassumere abbiamo detto che l'ansia di per se non è patologica ma lo può divenire a causa delle modalità di evitamento che mettiamo in atto. L'ansia ha un normale decorso e l'interruzione di tale decorso con tecniche di evitamento, ci procurano solo un giovamento iniziale, ma con il passare del tempo sfociano in vere e proprie patologie (ipocondria, fobie, attacchi di panico, etc.). Provare a gestire l'ansia, concentrandosi sui sintomi, spesso fisici, non fa altro che alimentarla.
Ad oggi la migliore strategia è quella di intraprendere una terapia che possa portarci ad una inversione delle tecniche usiamo per gestire l'ansia. Nondimeno, essendo l'ansia la manifestazione emergente di conflitti psicologici più o meno consapevoli, la psicoterapia andrà ad indagare tali conflitti. In questo senso si mostrano particolarmente adeguate le psicoterapie psicodinamiche. Sul piano più comportamentale le tecniche che la psicoterapia può usare vanno dallo smontare le false credenze e i pensieri negativi, alla desensibilizzazione nei casi di fobie specifiche ad esempio, fornire alla persona una serie di conoscenze che lo aiuteranno a fronteggiare le normali situazioni ansiogene (se qualcuno soffre di attacchi di panico, gioverà l'informazione che le palpitazioni in sé stesse, anche se rapide e prolungate sono del tutto innocue).
L'ansia non si può evitare, rientra tra quei processi che hanno aiutato l'essere umano a sopravvivere, se non fossimo in grado di percepire come pericolose alcune situazioni probabilmente ci saremmo estinti da tempo. Quello a cui dobbiamo puntare è a rendere l'ansia meno invalidante, diminuire i suoi livelli e trasformarla in qualcosa di più tollerabile. Alti livelli d'ansia ci possono impedire di compiere delle azioni, come ad esempio evitare di presentarsi ad un esame universitario, ma di per sé un livello ottimale d'ansia è quello che ci permette di migliorare la nostra prestazione.
Benché sia strano sentirselo dire, di Ansia non si muore, lo so che talvolta viviamo sensazioni che possono indurci a pensare che stiamo per sentirci male, che potremmo soffocare o avere un infarto, ecc..., ma questo non accadrà. Ciò che accade invece è il tentativo di evitare tutte le situazioni che potrebbero essere ansiogene, e in questo modo abbiamo un soddisfacimento rapido ma non duraturo nel tempo, anzi cominceremo a pensare che basta evitare alcune situazioni e staremo meglio, ma non è così, perchè l'evitamento è proprio quello che rende invalidante l'ansia. L'ansia ha un suo ciclo che prevede un innesco, un picco e un graduale decadimento, se provassimo a rimanere nella situazione ansiogena ci accorgeremo che l'ansia scompare da sola.
Si, esiste, ma non mi sento di definire una tempistica. Per fronteggiare l'ansia ci sono diverse tecniche più o meno rapide, ma la scelta della tecnica da utilizzare è strettamente legata alla situazione specifica. Non penso che la stessa tecnica vada bene per tutte le persone e che ognuno è portatore di una sua storia e quindi la tecnica usata dovrà essere come un vestito di sartoria, tagliato sulla persona stessa. Questo, grazie anche ad un lavoro in team tra terapeuta e paziente, porterà ad una regressione dei sintomi in tempi rapidi.
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Psicologo a Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 17240
Laurea in psicologia clinica e di comunità
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