Non tutti gli eventi traumatici generano dei postumi in un individuo, eppure alcuni di essi provocano il cosiddetto disturbo post traumatico da stress. In questi casi il soggetto manifesta una risposta estrema ad un evento fortemente stressante, aumentando di conseguenza i livelli di ansia e inibendo la reattività emozionale.
Questo disturbo fu ufficialmente riconosciuto dalla comunità scientifica quando fu individuato negli ex combattenti della guerra del Vietnam e fu gergalmente chiamato disturbo del soldato, ciò non significa che solo i traumi di guerra siano associati ad esso, ma qualsiasi evento esterno al soggetto che ne è colpito, come le aggressioni, le violenze sessuali, gli incidenti o i fenomeni legati a catastrofi naturali.
A differenza di molti disturbi psicologici, nel disturbo post traumatico da stress, l'origine, quindi la causa che ha scatenato il disturbo è contemplata nello stesso, dato che è proprio l'evento scatenante della condizione subita di intensa paura, senso d'impotenza, minaccia di morte o paura per la propria o l'altrui integrità fisica. Proprio per questo motivo, la psicoanalisi è il percorso più indicato per venirne a capo e riuscire a superare con successo i postumi del trauma, in quanto il difficile percorso di ricerca dell'episodio che ha scatenato il problema non sarà necessario perché già noto.
Ogni individuo è differente da tutti i suoi simili e diversi sono anche i modi di reazione ad uno stimolo da parte di ciascuno, per cui i sintomi che possono aversi a seguito di un disturbo post traumatico da stress possono essere molteplici e anche differenti per ciascun soggetto, ma quelli principali e facilmente riconoscibili sono tre.
Il primo segnale a cui prestare attenzione per individuare il disturbo post-traumatico da stress sono gli incubi notturni in cui si rivive in modo persistente l'evento traumatico subito, o stimoli esterni che simbolicamente lo rievocano, come dei rumori, degli odori, dei luoghi o addirittura degli anniversari di un'esperienza. Questo rivivere continuamente il trauma provoca un intenso disagio psicologico e il fatto stesso di riviverlo è un punto centrale nel disturbo, dato che è causa di tutti gli altri sintomi associati. Il soggetto non è in grado di integrare il trauma subito all'interno del suo vissuto.
Un altro campanello d'allarme è rappresentato dall'evitamento degli stimoli associati all'evento e dell'attenuazione della reattività generale. La persona in questione cerca di non pensare al trauma, evitando anche le situazioni che lo evocano, alcune volte vengono addirittura rimossi dei particolari importanti del trauma stesso. L'abbassamento della reattività si manifesta nel diminuito interesse del soggetto per gli altri e per gli eventi che lo circondano, creando un senso di distacco tra sé e gli altri, risultano anche incapaci di provare emozioni positive.
In pratica il soggetto si trova a transitare o "fluttuare" da uno stato in cui dimentica il trauma ad un altro in cui lo amplifica.
Il terzo segnale ricorrente è l'aumentata attivazione fisiologica, come la difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti, difficoltà a mantenere la concentrazione, manifestare ipervigilanza e risposte abnormi agli allarmi.
Se si pensa di rientrare in questo caso, la soluzione migliore è chiedere una consulenza psicologica qui a Roma, per arrivare alla risoluzione del problema ed evitare l'aggravamento e la cronicizzazione dei sintomi.
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Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
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Laurea in psicologia clinica e di comunità
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